
Il titolo trae in inganno, non sto parlando di connessione internet, questo articolo vuole portare l’attenzione di chi legge su un altro significato, per un attimo dimentichiamo mail, social, comunicazioni e proviamo a portare la nostra attenzione al nostro corpo, alla sua complessità composta da organi, tessuti, cellule, elettroni, in cui ogni parte dialoga costantemente con tutto il sistema corpo fisico, ma questo corpo è inserito in diversi campi di coscienza, ossia l’insieme di ciò che è presente alla nostra consapevolezza, incluse percezioni, pensieri, emozioni e ricordi, in relazione alla realtà esterna e interna da cui dipende la qualità della vita.
Verso la disconnessione
Tutto è in relazione. Il nostro corpo è un sistema integrato di apparati in relazione tra loro, che a sua volta è in relazione con i sistemi in cui vive: famiglia, amicizie, contesti professionali. Questi, a loro volta, appartengono a reti sociali più ampie. Esistono tre livelli principali di coscienza che ci influenzano, consapevolmente o meno: personale, collettiva, universale.
La coscienza personale è quella forza interiore che ci accompagna fin dall’infanzia. È ciò che ci fa percepire il bene e il male in base ai valori e alle regole della famiglia in cui siamo cresciuti. La coscienza collettiva si espande al gruppo di appartenenza e sostiene l’armonia e la coesione fra i suoi membri. Infine, la coscienza universale, o spirituale, si basa su un amore infinito che lega tutti gli esseri viventi: emerge quando ci prendiamo cura degli altri ed è connessa alle virtù e alle qualità dell’anima.
L’essere umano, nel centro del nostro sguardo, è costantemente attraversato da questi campi di coscienza e dall’influenza dell’ambiente in cui vive. Pensieri, emozioni, abitudini quotidiane influiscono in modo diretto sulla salute, intesa nel senso più ampio del termine.
Nel 1966 l’antropologo Tullio Sepilli definiva la salute come uno stato di armonico equilibrio, fisico e psichico, dell’individuo integrato in modo dinamico nel suo contesto naturale e sociale. La definizione dell’OMS del 2011 aggiunge che la salute è la capacità di adattamento e di autogestione di fronte alle sfide fisiche, sociali ed emotive.
Questi concetti costituiscono la cornice culturale del metodo ACKSD®, pensato per rilevare le disfunzioni nei sistemi organizzati (famiglie, comunità, aziende, città) e attivare processi di trasformazione culturale, volti all’innovazione e alla sostenibilità. Il punto di partenza è considerare il corpo come tempio dell’anima: una struttura vivente composta da tessuti che rispondono alle sollecitazioni del contesto, delle emozioni, delle forme pensiero, del cibo, del movimento.
Il corpo fisico è composto da diversi tipi di cellule che formano tessuti e organi. Le cellule, unità di base della vita, sono formate da molecole organiche. Nel nucleo risiede il DNA, che contiene tutte le istruzioni per vivere, agire, ripararsi. Ma non solo: conserva anche la memoria della vita embrionale. A livello molecolare, questa memoria è regolata da piccoli gruppi chimici – i gruppi metile – che si legano al DNA e agiscono come “etichette” capaci di attivare o disattivare specifici geni.
Nasce da qui il concetto di memoria cellulare. Il corpo, infatti, registra ricordi in ogni singola cellula, influenzando anche i comportamenti quotidiani. Tutto ciò che viviamo lascia traccia: dolore, paura, esperienze non sono emozioni astratte ma diventano materia, si depositano nei muscoli, nello scheletro, nel carattere. Possono divenire energia stagnante, sintomi o patologie.
Il corpo risponde anche ai luoghi. Ogni spazio possiede un campo magnetico o elettromagnetico e assume un significato simbolico e sociale. Un ospedale, ad esempio, viene istintivamente associato alla malattia più che alla guarigione. Così, pensieri, emozioni, abitudini alimentari, stile di vita e spazi vissuti determinano la qualità della nostra rete interiore.
Per questo è importante, oggi più che mai, disconnettersi per un attimo da internet e riconnettersi al proprio sentire profondo.