
A un anno dalla progettazione di uno stabilimento balneare sul litorale laziale, seguita da importanti evoluzioni normative sulle spiagge, emerge come questa fase non sia solo complessa, ma rappresenti un’opportunità unica per valorizzare gli spazi costieri. Le nuove regole hanno stimolato, con il supporto di CTS ACKSD®, lo sviluppo di un paradigma progettuale innovativo che integra sostenibilità, inclusione e innovazione. Concetti tradizionalmente teorici sono stati applicati con metodo, creando soluzioni concrete per il futuro degli stabilimenti balneari.
Voglio raccontare la nostra esperienza nell’ambito della progettazione di stabilimenti balneari e della ricettività costiera, un percorso complesso che ci ha visti impegnati nella definizione di soluzioni innovative, sostenibili e attente al contesto territoriale. Un passaggio del bando di concessione che abbiamo seguito evidenzia perfettamente l’approccio richiesto: “Si valuteranno della proposta progettuale la qualità architettonica e paesaggistica delle strutture che si intendono realizzare, in termini di qualità primarie di tipo intrinseco, che riguardano l’oggetto architettonico in sé (tecniche, fisiche, funzionali, etc.) e qualità secondarie di tipo estrinseco, (percettive, simboliche, soggettive, etc.), che riguardano la collocazione dell’oggetto nel complessivo contesto di riferimento”.
Questo passaggio sottolinea come la progettazione degli stabilimenti balneari non possa limitarsi alla semplice conoscenza normativa, obbligatoria per legge, né alla ricerca di materiali innovativi o tecnologie per il risparmio energetico. La complessità del progetto richiede un approccio metodologico multidisciplinare, che con il supporto del CTS ACKSD® abbiamo definito come modello integrato.
Abbiamo creato un tavolo tecnico in cui architettura, ingegneria, semiotica, ricerca e innovazione dialogano tra loro. L’obiettivo era ripensare gli spazi balneari non come strutture fisse e invasive, ma come elementi temporanei che rispettino il principio fondamentale: le spiagge sono un bene comune. Una volta scaduta la concessione, le strutture devono restituire il territorio alla collettività, valorizzandone la fruibilità e l’identità.
Il nostro approccio ha incluso la gestione dei rifiuti, la riduzione degli inquinanti, l’applicazione di tecnologie a basso consumo energetico e lo studio di materiali sostenibili. Non ci siamo limitati all’efficienza, ma abbiamo progettato esperienze, rendendo il servizio immersivo, ricercato e qualitativamente elevato. L’architettura è diventata una “cerniera” tra la spiaggia e la città, tra mare e entroterra, superando la vecchia concezione di barriera visiva, trasformando gli stabilimenti in luoghi di incontro e aggregazione, richiamando simbolicamente l’agorà, pur mantenendo la dimensione privata della concessione.
Fondamentale è stato il ri-collegamento con il territorio, ascoltando la voce della comunità e interpretando i bisogni culturali e sociali locali. Ogni progetto nasce da un dialogo continuo con le dinamiche locali, studiando la relazione tra residenti, turisti e operatori per garantire soluzioni sostenibili e rispettose delle peculiarità del luogo. Questa metodologia valorizza la bellezza intrinseca dei contesti costieri, promuovendo un’architettura che cresce con il territorio e non lo impone.
Abbiamo esteso l’attenzione anche al benessere degli operatori, considerati veri e propri imprenditori. L’approccio ha coinvolto organizzazioni sindacali ed enti bilaterali per lo sviluppo di CCNL dedicati, ridefinendo la gestione del personale, la sicurezza e l’organizzazione interna. La progettazione degli stabilimenti balneari, quindi, non riguarda solo gli spazi fisici, ma un’intera rete di processi organizzativi, contribuendo a creare professionalità specializzate e consapevoli di operare in un settore complesso, innovativo e orientato al futuro.
Questa esperienza dimostra come la progettazione della ricettività costiera richieda una visione integrata, capace di coniugare sostenibilità ambientale, qualità architettonica, innovazione tecnologica e valorizzazione culturale. Gli stabilimenti balneari diventano così non solo luoghi di servizio, ma strumenti di promozione del territorio, della bellezza paesaggistica e della qualità della vita, in pieno rispetto della normativa, dei principi etici e delle aspettative della collettività. Il nostro lavoro, in collaborazione con CTS ACKSD®, rappresenta un modello replicabile per future progettazioni, in grado di trasformare le sfide normative in opportunità di innovazione sostenibile per le spiagge italiane.