La creatività è un aspetto molto importante della vita dell’individuo e, nonostante non ve ne sia una definizione univoca e universale, è di sicuro una caratteristica indispensabile e determinante per l’evoluzione di ognuno.  Molteplici sono le dimensioni in cui la ritroviamo: per affrontare la vita di tutti i giorni, per risolvere problemi, per produrre arte, musica, letteratura, per creare un oggetto, per apportare migliorie al proprio lavoro o in azienda, per esprimere i propri disagi, ecc. 

Dato che ciò influisce sulla propria autostima e sullo sviluppo di una vita migliore, è importante cercare di conoscere quanto più possibile vada a incidere e influire su tali attitudini e comprendere il perché esistano individui molto creativi, o anche troppo creativi, e individui con bassissima creatività. 

Creatività è interazione

La creatività non è localizzata in una singola area del cervello, ma è il risultato dell’interazione di diverse aree e reti neurali. Alcune regioni sono particolarmente coinvolte nel processo creativo, tra cui la corteccia prefrontale, l’ippocampo e le reti cerebrali come il Default Mode Network; la corteccia prefrontale situata nella parte anteriore del cervello, è coinvolta in funzioni cognitive di alto livello come la pianificazione, il ragionamento e la risoluzione dei problemi, tutte importanti per il processo creativo, mentre l’Ippocampo situato nel lobo temporale mediale, è cruciale per la formazione e il recupero dei ricordi, che possono fungere da base per nuove idee e soluzioni creative, ma in linea di massima la creatività richiede la collaborazione di entrambi gli emisferi, dove il destro è deputato alla percezione globale, all’intuizione ed immaginazione, il sinistro coinvolto nell’analisi, nel linguaggio e nella logica. 

La creatività, ovunque essa risieda, è sia una questione di geni che di apprendimento: se è vero che c’è una forte componente ereditaria con numerosi geni associati a una maggiore creatività (il proverbiale “talento naturale”), le componenti ambientali contribuiscono maggiormente a rendere il cervello più creativo. Persone provenienti da famiglie più creative tenderanno ad esserlo a loro volta. Ma allo stesso tempo, un ambiente di crescita adeguato e stimolante è la vera chiave di volta.  

Mi voglio soffermare sull’ influenza dell’ambiente naturale o costruito sulla nostra creatività ed invitare il lettore ad osservare il luogo in cui si trova e chiedersi se quanto lo circonda lo percepisce come stimolante, adeguato, comodo, funzionale, o il contrario. In quanto lo spazio per contribuire alla costruzione o alla valorizzazione di un talento naturale come la creatività dovrebbe offrire una fuga dalla routine, essere stimolante attraverso i suoi colori, forme, profumi, oggetti, adeguato ai bisogni individuali e generare attrazione e quindi accendere quella risposta cognitiva dalla quale può scaturire la generazione di una nuova idea, percezione, intuizione, considerazione. 

Il termine intuizione, derivante dal latino “intueor” (“guardare dentro”), racchiude un sapere profondo e immediato, che, come spiegava Platone, è all’origine delle idee. Questo concetto amplia il significato della creatività, non solo legata all’arte, ma utile per affrontare sfide, prendere decisioni e migliorare la comunicazione.  

Questo concetto può aiutarci ad attribuire alla creatività un significato più ampio della sola attitudine legata al mondo delle arti performative, spostandolo su un piano più esteso dalla quale attingere per risolvere complessità, per prendere decisioni, per gestire le difficoltà della vita, per rendere la comunicazione più efficace, pertanto portare nelle aziende percorsi dedicati per allenare tale talento comporta una serie di vantaggi concreti e funzionali alla crescita economica e dei servizi. 

Ma come possiamo aiutare le aziende a stimolare ed allenare la creatività? Come Ceo di ACK Service&Design, il metodo ACKSD® prevede diverse soluzioni, in quanto ogni protocollo è studiato sulla specifica azienda, partendo da alcuni elementi minimi, il modello organizzativo, le persone, la morfologia architettonica degli spazi. 

Dall’analisi mixed method di questi elementi che determiniamo le azioni concrete quali: 

  • i percorsi “forma-azione” 
  • gli interventi di microarchitetture o di completa ristrutturazione degli spazi 
  • gli interventi rispetto le politiche di governance aziendale. 

“La creatività è l’intelligenza che si diverte.” 

(Albert Einstein) 

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