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Infodemia – Decreto Liquidità: la situazione.
Il Decreto Liquidità concede la possibilità di beneficiare di una garanzia dello Stato pari al 100% dell’importo erogato da una banca, fino al massimo di 25 mila €. Questa è l’unica misura accessibile a tutti: imprese, artigiani, autonomi e professionisti.
I requisiti principali dell’azienda:
- Avere una dimensione di micro, piccola, media o grande impresa fino a 500 dipendenti.
- Non essere destinatari di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative;
- Autocertificare il danneggiamento dell’attività d’impresa dovuto al COVID-19;
- Considerare che, l’importo massimo erogabile coperto da garanzia, è pari al 25% dell’ammontare dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio approvato o dichiarazione presentata;
Il soggetto beneficiario deve avere ben chiaro che, stiamo parlando di GARANZIE e che per ottenere la liquidità, bisogna presentare la domanda presso un istituto di credito, il cui esito positivo è condizionato all’istruttoria della banca che lo dovrà certificare anche ricorrendo a banche dati esterne.
Anche per le richieste di Credito fino ad 800 mila € è possibile ottenere la copertura del finanziamento con il rilascio di una garanzia al 100%. La stessa è suddivisa tra il 90%, concesso dal FCG, unitamente al 10% di un Confidi, che però è a pagamento. La banca terrà conto del merito creditizio ed il Fondo Centrale di Garanzia valuterà solo l’economico-patrimoniale, non l’andamentale.
Per decidere come muoversi correttamente ed ottenere le economie necessarie a supportare la attività di impresa, bisogna considerare anche il cosiddetto “effetto leva” che, oltre a quanto sopra detto, diventa “la spada di Damocle” sulla testa delle imprese, in quanto molte di esse potrebbero essere escluse dai benefici del Decreto Liquidità.
Pertanto, diventa fondamentale, per il soggetto beneficiario, tenere conto dei molteplici ambiti di intervento del Decreto Liquidità.
Tra le altre, la lettera e) del decreto, prevede la rinegoziazione, in cui la garanzia del FCG è dell’80%, unitamente ad una richiesta di liquidità aggiuntiva pari all’incremento di almeno il 10% del residuo del debito originale. Adottando tale misura, il vantaggio potrebbe essere duplice: per le imprese, di riscadenziare il debito prendendo anche nuova finanza, magari ottenendo anche un tasso migliorativo e per la banca, sostituire il vecchio debito, magari non garantito, con uno nuovo, che invece sarebbe in larga parte garantito.
Ad ogni modo, agire senza definire una corretta strategia, potrebbe portare solo inutili perdite di tempo, che peserebbero in maniera sostanziale sul futuro dell’attività.
Per tale ragione è fondamentale fare una analisi preventiva dell’azienda, affidarsi a soggetti abilitati dalla Banca d’Italia, in materia di finanziamenti, che abbiano contatti con più istituti di credito con cui interfacciarsi e soprattutto corredare le richieste di un BP analitico a dimostrazione della continuità aziendale.