“Il logo deve rimanere così com’è, i colori nel caso li cambiamo”. Ho perso il conto di quante volte mi sono sentita dire questa frase. Ogni volta devo spiegare che un’operazione di branding è fatta di un insieme di fattori che non possono esulare dalla palette, ed il colore è parte integrante dell’insieme. Il colore che si sceglie racconta una storia, una visione, una mission, ancora prima di qualunque spiegazione all’interno di un sito o una bio di instagram. Ed è per questo scegliere con coscienza e criterio quella che accompagnerà il nostro design, senza soffermarci sul semplice gusto personale. 

Da sempre il colore ha giocato un ruolo chiave nella comunicazione, che si trattasse di pubblicità o di moda, fino alla produzione i testi per la formazione. Ogni colore porta con sé significati e valori ben precisi, ma soprattutto può essere utilizzato con maestria come gancio per catturare sin da subito l’attenzione del target di riferimento. Spesso, tuttavia, quando un designer si rapporta con un cliente, si ritrova a fare i conti con richieste che esulano dai canoni che andrebbero rispettati.  

Le opposizioni sono spesso relative al fatto che un colore piace ed un altro no, il colore del brand sia sempre stato quello e quindi non va cambiato e chi più né ha più ne metta. Ma procediamo con ordine. Innanzitutto partiamo dal presupposto che ogni Paese ha una sensibilità diversa rispetto ai colori. Se per esempio diamo per assodato che in Italia il blu è legato all’eleganza e al business, dovremo fare una ricerca più approfondita qualora ci interfacciassimo su mercati orientali, dove magari lo stesso colore è associato alla spiritualità e alla morte.  

Detto ciò, individuato il mercato di riferimento, dovremo capire che ogni colore non ha vita propria ma necessariamente costruirà attorno a sé una palette. La credibilità di un marchio ruota anche attorno a queste caratteristiche che l’utente fa proprie senza accorgersene. L’acquirente si accorgerà subito se un marchio risulta poco consistente, non ne capisce le motivazioni ma qualcosa “non torna”. Font e colori determinano il design di un elemento che stabilisce subito il confine tra livello buono e mediocre. 

Per creare una buona palette di colori è importante, per l’appunto, sapere di che cosa si occupa l’azienda e qual è il colore a cui, per percepito in un Paese si determina quella tipologia di business. 

Per farlo potete cercare sul web; cercare esempi autorevoli di grandi marchi e se, come credono in molti “non c’è nulla di simile in giro”, ricredetevi, probailmente c’è eccome.  

Cercate in lingua inglese; guardate attività che possono assomigliare alla vostra sotto qualche aspetto e iniziate a tirare le fila. Fatto ciò il colore primario sarà  possibilmente in una scala di quella cromia, possibilmente senza aumentare troppo la luminanza o la saturazione. Per creare il resto della palette le strade sono molteplici:

  • In primis creare una moodboard grazie a parole chiave legate al brand per estrapolare dei colori affini. Una seconda opzione è l’utilizzo del tool online Coolors per cercare colori in armonia tra loro. La terza opzione è l’utilizzo dell’AI con un prompt apposito che richieda una palette ispirazionale.  

In ogni caso le verifiche finali da fare dovranno essere fatte dall’essere umano. I colori sono armoniosi? Chiedete a qualcuno che non sa nulla del vostro business qual è la prima cosa che gli viene in mente guardando quella palette o quel logo. Ultimo ma non per importanza, ricordatevi l’accessibilità: ogni colore deve avere contrasti leggibili. Possono venire in vostro aiuto diversi strumenti, da Wave per i siti web a power point per la verifica dell’accessibilità dei documenti; ma un double check sarà sempre necessario.  

Tutto questo processo può essere utilizzato per ogni genere di design. Dall’editoria o alla web app. Ciò che conta è mantenere sempre il focus su chi siamo e come vogliamo presentarci nel mondo attraverso il nostro prodotto. Se con il logo possiamo raccontare di noi e di ciò che facciamo (payoff) attraverso il colore abbiamo modo di esprimerci con tutta la nostra professionalità e la nostra forza. Sta a noi capirne l’importanza. 

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