Nel contemporaneo mondo del lavoro, lo stress non può più essere considerato un semplice disturbo passeggero, ma deve essere riconosciuto come una realtà biologica, psicologica e sociale che necessita di attenzione. Un fenomeno che ha ricadute importanti e che richiede una responsabilità condivisa: delle aziende, dei lavoratori, delle istituzioni e dell’intera collettività.
Quando ci si trova in ambienti in cui le richieste sovrastano le risorse personali, che siano fisiche, cognitive o emotive, l’organismo risponde con una reazione fisiologica, comune a tutti i mammiferi, che comporta l’attivazione dell’asse ipotalamoipofisisurrene e la produzione di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina da parte delle ghiandole surrenali. La funzione di questi ormoni è quella di mettere il corpo nella condizione di reagire al potenziale pericolo.
A livello organico questo comporta che le cellule passano da uno stato di crescita, che garantisce la riparazione e la rigenerazione dei tessuti, a uno stato di protezione, in cui l’organismo risparmia risorse, dove possibile, per metterle a disposizione degli organi impegnati nel fronteggiare la condizione di stress. Un’ altra delle conseguenze più importanti è un aumento del flusso sanguigno verso le aree del cervello coinvolte nella reazione da stress, contestuale a una diminuzione di afflusso di sangue nella regione della corteccia frontale in cui risiedono i centri nervosi della consapevolezza.
In un individuo stressato diminuiscono le capacità di ragionamento, di attenzione e di concentrazione, con conseguente calo del rendimento e dell’autostima e aumento di reazioni emotive quali ansia, irritabilità, senso di inadeguatezza, ecc. Inoltre trovarsi in uno stato di protezione può significare mettere in atto comportamenti di chiusura e di evitamento verso nuove esperienze. Può significare il ricorso a strategie di supporto come l’uso di sostanze stupefacenti, di alcol o di farmaci o lo sviluppo di disturbi alimentari. In conclusione uno sprofondamento in stati di abbandono, di dipendenza e di depressione.
La maggior parte dei mammiferi affronta stress temporanei, modificando la fisiologia per far fronte a minacce, e ritorna alla normalità se sopravvive.
Negli esseri umani, invece, i momenti di stress sono spesso prolungati o continui, soprattutto a seguito di problematiche lavorative che possono sommarsi a condizioni di vita già disagiate.
Nonostante la reazione biologica allo stress sia una risposta arcaica, mantenutasi evidentemente per necessari scopi di protezione a salvaguardia della vita, il corpo umano, per quanto si sia evoluto, non è in grado di sostenere, per lunghi periodi, questo tipo di pressione psicofisica e paga, oggi più che mai, per questo tipo di adattamento, un prezzo molto caro.
Dal punto di vista aziendale le conseguenze diventano visibili e pesanti. Una massa di lavoratori stressati ha un impatto diretto su produttività, efficienza, qualità del servizio, immagine pubblica, ecc.
Una stima europea rileva che la depressione e gli effetti lavorativi psicosociali costano alle società europee più di 100 miliardi di euro all’anno (For the first time, a European report puts a price on stress at work – European Trade Union Institute, 2025). Il numero di decessi legati allo stress sul lavoro, in Europa, si aggira intorno alle diecimila unità l’anno, fra malattie cardiache e suicidi connessi al lavoro (Europe: Workplace stress epidemic killing 10,000 people a year – International Federation of Journalists, 2025)
In Italia, i lavoratori che dichiarano di aver subito condizioni di stresslavoro correlate, riportano tassi significativamente più elevati di problemi di salute rispetto a chi non le dichiara (Psychological Health Risks for Workers in Italy, 2011 – https://journals.openedition.org/eps/4361).
A livello economico tale situazione rappresenta un onere non solo per le aziende, ma anche per l’intera collettività, come spesa sanitaria, welfare, costi sociali, ecc. Questo significa che lo stress sul lavoro è un problema trasversale che direttamente o indirettamente ci riguarda tutti.
La sfida inderogabile diventa allora trasformare ambienti di lavoro inadeguati in modelli di eccellenza, in cui le richieste siano sostenibili, il sostegno concreto, il significato del lavoro chiaro e rispettoso del limite umano.

For the first time, a European report puts a price on stress at work. April 30-2025