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Le sfide derivanti dall’evoluzione dei sistemi tecnologici e dalla scienza non devono permettere di far perdere la centralità dell’essere umano. I processi che nel tempo hanno permesso l’evoluzione dell’uomo, in contesti contemporanei, devono essere rivisitati nel momento in cui la trasformazione degli stessi impatta in maniera diversa sulle abitudini nell’utilizzo degli strumenti informatici e delle varie tecnologie, quali per esempio l’AI. 

Pertanto, possiamo dire che il nuovo umanesimo è un umanesimo digitale che si basa sulla combinazione della cultura tradizionale con le nuove tecnologie, basandosi sulla promozione di un uso etico e consapevole delle stesse per migliorare la vita delle persone e più in generale, della società, evitando che non si assoggetti il miglioramento ottenuto finalizzandolo verso obiettivi atti a manipolare gli usi, le tendenze, l’economia. 

Diventa fondamentale la divulgazione di una cultura sviluppata nel rendere ogni individuo, a prescindere dall’età,  alfabeticamente digitale riducendo il cosiddetto “digital divide”, affinché tutte le persone possano beneficiare delle tecnologie in maniera equa ed inclusiva, facendo in modo che l’accesso a risorse e conoscenze tecnologiche, nonché una maggiore consapevolezza dei diritti digitali e della sicurezza informatica, sia alla portata di quante più persone possibili. 

La disponibilità di enormi masse di dati, di algoritmi efficienti e di una capacità di elaborazione impareggiabile per l’uomo, ci spinge verso un percorso evolutivo in piena competizione con i computer che abbiamo creato, che per quanto sia possibile prevedere non deve superare MAI l’evoluzione biologica dell’essere umano, altrimenti diventeremmo tutti dei cyborg.  

Dobbiamo necessariamente preservare le capacità cognitive che ci hanno comunque consentito di generare dispositivi e infrastrutture digitali con cui interagiamo, sfatando il rischio di essere tormentati dall’ansia che alla fine potrebbero dominarci e malgrado le incertezze, il principio deve rimanere quello che alla fine l’ingegno umano prevarrà nella convinzione che i valori umani stessi guideranno la progettazione, l’uso e lo sviluppo futuro. 

Realisticamente, il tema attuale è quello di raffrontare la fiducia nell’uso delle tecnologie digitali, in cui considerare ottimistiche tutte le nuove opportunità, con le preoccupazioni derivanti dalle ricadute sulla privacy di ciascuno di noi e al timore di venire “sorvegliati” per l’effetto di un nostro comportamento indotto da una cessione volontaria dei nostri dati alle grandi multinazionali.  

Il nostro destino sarà quello di evolvere culturalmente ed intellettualmente aspirando a rivoluzionare la condizione umana, confidando che la scienza e la tecnologia siano strumenti attraverso i quali l’uomo possa migliorare le proprie condizioni di vita, aumentare la propria ricchezza, rendere più efficienti le cure mediche ed i luoghi di lavori appropriandosi del concetto di umanesimo digitale e non subendolo. 

Il segno distintivo di una vita che continua a evolversi. 

“Questo è il potere delle persone”.  

SEMPRE AVANTI…  

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