
“L’apprendimento è la fonte della gioventù. Non importa che età abbiamo, non dobbiamo mai smettere di crescere. Finché continueremo a imparare, ad aprirci a nuove idee e nuovi modi di affrontare le cose, ad approfondire la conoscenza di noi stessi e del mondo che ci circonda, praticheremo la più alta forma di creatività personale. Dobbiamo saperci rinnovare a seconda delle circostanze: è questo incessante atto creativo a consentirci di restare giovani.”
Ming-Dao Deng
Il termine CREATIVITÀ è straordinariamente potente. Comunica gioia, azione e grande fantasia. Perché un creativo è necessariamente una creatura fantasiosa. Analizzando la parola, notiamo che racchiude due termini precisi: CREARE e ATTIVITÀ.
Tutti siamo creatori di attività: dai genitori che ogni giorno inventano nuovi modi per dialogare con i figli, ai lavoratori che quotidianamente si confrontano con le difficoltà della loro professione, dagli imprenditori che devono affrontare regole, soddisfazione dei collaboratori e risultati economici, ai ricercatori che continuamente cercano nuove risposte a domande sempre più complesse.
La creatività è l’abilità di trascendere l’ordinario, il talento speciale di pensare “fuori dagli schemi” per trovare soluzioni originali. Spesso riteniamo che la creatività sia limitata solo alla sfera artistica, invece essa è necessaria in ogni ambito. Senza creatività, infatti, non avremmo avuto teorie matematiche come quelle sui frattali, e andare sulla luna sarebbe rimasto fantascienza pura.
È stata la creatività a trasformare un fulmine nell’elettricità, e da lì alla comunicazione attraverso fili elettrici. Senza una creatività estrema, almeno inizialmente, non avremmo immaginato di creare un sistema per dialogare con il nostro apparato cellulare e ricevere risposte coerenti. Era il 2005 quando, con il grande Amico e Maestro Francesco Crescentini, muovemmo i primi passi nel fantastico mondo della comunicazione cellulare fisica.
Come diceva Steve Jobs: «Creatività significa semplicemente collegare cose». A mio modo di vedere, è anche qualcosa di più; tuttavia, nel nostro caso, abbiamo proprio collegato le cose: analizzando la biologia molecolare da un punto di vista fisico, definimmo queste osservazioni “Biofisica Informazionale”.
Il sistema cellulare degli organismi viventi è in continua evoluzione. Le sue componenti scambiano costantemente informazioni per mantenere il prezioso equilibrio necessario al nostro benessere. Questo scambio informativo avviene sia da un punto di vista chimico che fisico. Considerando esclusivamente l’aspetto chimico, rischiamo di perdere molte opportunità terapeutiche, soluzioni valide per numerose problematiche fisiche che quotidianamente affliggono tante persone.
La figura rappresenta un modello di comunicazione cellulare che la creatività – intesa appunto come “collegare cose” – ci ha permesso di realizzare e sfruttare nella pratica clinica quotidiana.
L’equilibrio nella comunicazione cellulare è una delle più grandi sfide affrontate da sempre. L’equilibrio rende l’organismo più forte contro gli insulti esterni e interni; rappresenta una riserva di energia che ci permette di affrontare le giornate con sorriso e serenità, anche quando ce ne sarebbe poca ragione.
È quello stato mentale positivo che consente di mantenere alta l’attenzione verso il benessere altrui. In un mondo ideale, dove ciascuno è in equilibrio e pensa anche agli altri oltre che a se stesso, tante nefandezze alle quali assistiamo quotidianamente potrebbero essere evitate.
A questo punto, la domanda è: «attraverso la creatività potremmo migliorare anche l’ambiente lavorativo?». La risposta è: sicuramente sì!
Un ambiente lavorativo che usa la creatività dei collaboratori come principale driver del proprio successo, che non deve essere per forza un’agenzia di comunicazione o marketing, ma anche una fonderia, una falegnameria, uno studio medico, un ristorante o una libreria, migliorerà sensibilmente efficienza, efficacia delle azioni, stato di salute generale, creando un clima coinvolgente, contagioso persino per i più rigidi sostenitori del formalismo e dell’austerità.
Un augurio di cuore: SIATE CREATIVI!