Un dispositivo medico futuristico al servizio della rigenerazione tessutale e della terapia del dolore. Si chiama Complex Magnetic Field (CMF) che oggi si è completamente rinnovato nella nuova versione CMF Next.  Un sistema di apparecchiature, brevettato, progettato e realizzato dalla MFI Srl, azienda romana impegnata nel settore della terapia fisica strumentale, in particolare nell’applicazione dei concetti innovativi della Biofisica Informazionale all’ambiente medico e clinico.  

Marco Mantarro, entra nel dettaglio dell’innovazione e dei vantaggi che il sistema CMF rappresenta.  «Si può dire che alla base del progetto c’è la teoria cibernetica dell’informazione biologica, messa al servizio della medicina rigenerativa e della terapia del dolore. Attraverso l’utilizzo di particolari segnali fisici, opportunamente modulati e trasferiti alle strutture biologiche, sfruttando le caratteristiche positive dell’induzione magnetica.  

Cosa ha in comune CMF con la teoria cibernetica dell’informazione biologica?  

«Come per un sistema cibernetico, i codici prodotti dalle apparecchiature CMF, ad oggi completamente rinnovati e potenziati, agiscono favorendo il continuo adattamento alla ricerca dell’equilibrio del sistema biologico. I programmi macchina sono stati studiati con lo scopo di agire in sinergia con il progetto biologico da sviluppare, sia esso rigenerativo sia relativo alla terapia del dolore. Nella medicina rigenerativa potremmo definire le apparecchiature del sistema CMF come induttori di riparazione endogena». 

Quali sono le applicazioni principali?  

«Le applicazioni terapeutiche del sistema riguardano buona parte delle specialità cliniche, in particolar modo la terapia del dolore cronico benigno e la rigenerazione tessutale. Attualmente le apparecchiature che compongono il sistema sono certificate per le applicazioni in odontoiatria, ortopedia, terapia del dolore, dermatologia, medicina rigenerativa e medicina dello sport. Ogni apparecchiatura presenta programmi dedicati che sono Funzione Specifica e Tessuto Specifico. La rigenerazione dei tessuti che si ottiene con questa tecnologia risulta di altissima qualità e consente  una  sostanziale accelerazione dei tempi di riparazione, valutabili in una riduzione molto importante rispetto ai tempi fisiologici». 

E per quanto riguarda gli sviluppi futuri? 

«La continua ricerca nel miglioramento delle procedure terapeutiche sta portando allo sviluppo di un nuovo sistema che consentirà il trattamento di un maggior numero di patologie in modo sempre più efficace e più comodo sia per gli operatori sia per i pazienti. Per concludere, lo sviluppo scientifico e tecnologico ci ha permesso di diventare molto efficaci anche nella medicina preventiva con la possibilità di drenare dai tessuti i metalli pesanti e gli xenobiotici, che, secondo molti studi, potrebbero causare diverse patologie, tra cui, alcune malattie degenerative del sistema nervoso centrale». 

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