L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni non deve disperdere il valore umano a vantaggio dell’introduzione massiva dell’uso dell’Intelligenza Artificiale che potrebbe direttamente e profondamente influenzare anche il concetto di leadership. 

Chiunque ricopra una posizione decisionale all’interno di una azienda e/o organizzazione, non deve solo gestire uomini e strategie aziendali, ma deve soprattutto comprendere come l’uso dell’’AI impatta il processo decisionale e le dinamiche organizzative. 

L’AI offre anche strumenti potenti per l’analisi predittiva, l’automazione delle decisioni e l’ottimizzazione operativa, ma se utilizzata senza consapevolezza può portare a un’eccessiva dipendenza dai dati e riducendo drasticamente il valore del giudizio umano con il rischio di creare organizzazioni meno resilienti e meno capaci di affrontare situazioni complesse, che richiedono empatia, intuizione e creatività. 

Per tale ragioni, bisogna ridurre l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia in quanto fidarsi troppo delle analisi generate dall’AI – le cui metriche generalmente si basano su pattern e dati storici, che non arrivano a comprendere le sfumature emotive, politiche o culturali di una situazione, senza metterle in discussione criticamente – introduce il pericolo di assumere delle decisioni senza contesto rischiando di perdere il quadro generale e di prendere decisioni che, pur essendo razionalmente corrette, possono essere inefficaci nella realtà. 

Un altro aspetto molto rilevante sono i “pregiudizi” (bias) presenti nei dati utilizzati per adeguare gli algoritmi di AI che in molti casi imparando da ciò che gli viene messo a disposizione, il sistema tenderà a replicarli. 

Si deve necessariamente evitare di perdere la dimensione umana in quanto la tecnologia può rendere i processi più efficienti, ma se usata senza un approccio strategico può compromettere la creatività e la collaborazione fino a perdere anche la fiducia nel team.  

Le persone hanno il bisogno di sentirsi ascoltate e valorizzate. Un eccesso di automazione può far sentire l’organizzazione come impersonale e distante, percependo l’AI come una minaccia, riducendo il loro coinvolgimento e la loro motivazione e quindi resistere al cambiamento.  

Per affrontare queste sfide, un approccio umano-centrico è essenziale bilanciando l’uso della tecnologia con una strategia che metta al centro le persone, la cultura aziendale, la strategia e i valori etici. 

Le aziende che riusciranno ad integrare questi due elementi ottengono un vantaggio competitivo significativo, in quanto combinano il meglio della tecnologia con le capacità uniche delle persone. La figura del CAIO.

Per evitare questi rischi e integrare con successo leadership e AI, i leader devono adottare alcune pratiche fondamentali: 

Creare spazio per la riflessione 

Nell’era dell’AI, è più facile prendere decisioni rapide basate sui dati, ma questo non significa che siano sempre le migliori. I leader dovrebbero ritagliarsi momenti per riflettere in modo critico prima di agire, valutando il contesto più ampio. 

Sviluppare la consapevolezza di sé 

I leader devono comprendere i propri bias, emozioni e schemi di pensiero per evitare di prendere decisioni impulsive o guidate da paure inconsce. Aiuta a bilanciare il ruolo dell’AI con una leadership più autentica e consapevole. 

Adottare una visione sistemica 

Un buon leader non si limita a seguire le tendenze tecnologiche, ma cerca di comprendere il sistema nel suo insieme. Significa guardare oltre i dati per analizzare le implicazioni umane, sociali ed etiche delle proprie decisioni. 

Basarsi su valori chiari 

In un mondo sempre più tecnologico, i valori umani diventano il vero punto di riferimento per la leadership in cui si deve necessariamente sviluppare un proprio codice etico che guidi le decisioni, senza affidarsi esclusivamente agli output dell’AI mantenendo la promozione del dialogo e della collaborazione per creare un ambiente partecipativo in cui le persone si sentano coinvolte e valorizzate per costruire organizzazioni innovative e resilienti. 

Un approccio umano-centrico alla leadership e AI permette di sfruttare il meglio della tecnologia senza perdere di vista ciò che rende un’organizzazione realmente efficace: la capacità di pensare, adattarsi e innovare attraverso il contributo delle persone. 

I leader del futuro non saranno quelli che delegano tutto all’AI, ma quelli che sapranno integrare il pensiero critico, l’intuizione e il valore umano con le potenzialità della tecnologia. 

“Questo è il potere delle persone”.  

SEMPRE AVANTI…  

angelo-muraca
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