
La consapevolezza è un processo trasversale nella nostra società. Nel mondo del lavoro, sempre più imprenditori vogliono riconnettersi autenticamente con sé stessi. Il desiderio di riscoprire la scintilla che soddisfi i propri desideri in funzione di dinamiche armoniche e proattive, per ritrovare il proprio valore personale.
Domande come “Sto facendo ciò che amo?” e “Agisco secondo il mio copione o secondo quello degli altri?” invitano a un profondo viaggio interiore. Iniziare dall’osservazione delle relazioni diventa la chiave per trasformare il presente e dare vita a un cambiamento intimo che si proietta all’esterno.
Riscoprendosi si migliora, anche come imprenditori
Un numero sempre maggiore di imprenditori chiede strumenti che li aiutino a sapersi ricondurre a sé stessi, alla propria autenticità e alla propria creatività, per creare armonia nel luogo dove lavorano e, soprattutto di riappropriarsi della giusta forza e del valore che meritano! Sia personalmente che per i loro tanti collaboratori e consociati.
Ecco alcune domande che invitano a una nuova ricerca di significato:
- Sto facendo esattamente quello che mi piace fare?
- Sto esprimendo il mio massimo potenziale rispetto alla mia creatività e ai miei talenti?
- Quanto di me sta agendo per soddisfare le aspettative che gli “altri” (colleghi, responsabili diretti, genitori, figli, gruppi di cui faccio parte…) hanno proiettato su di me?
- Quanto sto agendo secondo il mio personale copione di vita e quanto, invece, agisce il copione che altri hanno scritto per me?
Onorando e ringraziando la vita che è in noi possiamo dare risposte sensate a queste domande e a molte altre. Come? Osservando le relazioni. Cominciando dalla relazione primaria con i genitori che, spesse volte, si riporta nell’ambiente di lavoro, nei rapporti di coppia, amicali e con varie figure di riferimento della propria vita, nel nostro stato di salute.
Cosa si può fare per accrescere la nostra consapevolezza su noi stessi e sulla forza e l’energia vitale di cui tutti noi siamo custodi qui e ora? Si può iniziare a osservare il nostro Stato Percettivo, che è il motore del cambiamento nella nostra realtà.
Quali vantaggi avremo?
Lasceremo andare le nostre zavorre, che ci tengono legati ad un’immagine sociale che non ci permette di essere liberi, ma ci tengono in una sorta di stato schizofrenico dato dalla profonda divisione in noi stessi quando dobbiamo fare salti mortali tripli e carpiati, interpretando i vari ruoli di professionista, genitore, partner, amante, amico, fratello e sorella, eccetera.
Cosa guadagneremo e cosa migliorerà?
Guadagneremo respiro, bellezza, armonia, consapevolezza, leggerezza, centratura, presenza. Le nostre azioni, allora, saranno nella presenza, nella forza, nell’armonia. Il miglioramento sottile sarà percepito in ogni ambito in cui ci troveremo ad agire. Perché?
Perché il vero cambiamento inizia dentro di noi, come diceva Ghandi “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”